30.1.07

PALINGENESIS: DEHUMANIZATION (Recensione)

Fare Heavy-Metal, ma senza le solite croci rovesciate. Anzi, slegandosi dagli abusatissimi clichès e piazzando in copertina una bomba termonucleare, simbolo di potenza esplosiva e capacità distruttive uniche. E’ la lezione che ci viene dal demo dei Palingenesis, giovanissima band nostrana con cui sono venuto in contatto grazie ad una serie di favorevoli casualità internettiane.
Il demo si chiama "Dehumanization" e alla bomba della cover abbina cinque pezzi di impatto notevole. Trash metal, o forse death, ma senza particolari scopiazzature, cercando qualcosa di nuovo all’interno di un panorama musicale che ripropone in buona parte le stesse cose sentite 20 anni fa.
Tre i componenti, tutti molto giovani ma già con buone doti tecniche: il cantante Federico Petti, un tizio che invece di fare growl preferisce usare la sua voce, ricca di sfumature e assolutamente non banale, il buon chitarrista Doich, sestinato quanto basta per non sfigurare e il rullo compressore Deadyet alla batteria.
Forse non ci crederete, ma l’originalità è la dote migliore della band, in un ambito in cui anche pronunciare questa parola può essere pericoloso. Le strutture dei pezzi sono abbastanza complesse, ma viene ampiamente preservata l’immediatezza, con chorus validi e un approcco molto fresco anche nelle parti tecnicamente più intricate. La produzione, curata da R.Lanzi (XES Studios), è più che dignitosa.
Warhead apre le danze come una scarica di mitra, tre minuti tiratissimi che fanno da preludio alla bella Hamburger Hill, brano notevole che parte con un arpeggio curioso e si evolve poi in una nuova frenetica corsa contro il tempo, mitigata soltanto da un ritornello rallentato molto valido. World of fear si apre con un riff mastodontico e una fiammata di batteria in doppia cassa: in pratica l’abc del metal. Segue Pandemonium che senza dubbio è il miglior brano del demo, ben strutturato e suonato alla grandissima, con Deadyet sugli scudi. A chiudere è Destruction is the queen, unico pezzo lungo in cui la band si permette il lusso di spaziare un po’ di più nella ricerca. Comunque un altro riff notevole e un’altra ottima dimostrazione di qualità.
I Palingenesis suonano insieme da neanche quattro mesi, ma stanno crescendo bene all’interno del centralissimo garage in via XXV Aprile a Camucia dal quale irradiano le loro pesantissime note a tutta la città. Fanno un genere di nicchia che automaticamente li limita, ma vanno comunque lodati. Bravi bravi bravi.
Un problema grave però c’è… l’assenza del bassista. In studio le parti di basso le ha suonate il chitarrista, ma un bassista va trovato a tutti i costi. Chi si volesse proporre può farlo chiamando il numero 3406290905. Allo stesso numero si può richiedere anche una copia di questo ottimo demo.

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26.1.07

ALTRI LINK BUFFI E GAG VARIE

Propongo oggi un altro po' di link curiosi e/o interessanti tanto per rallegrarvi un po'
1) Per prima cosa: avreste mai pensato che una band potesse decidere di chiamarsi addirittura "Cortona"???
Qualcuno c'ha provato, non so se in riferimento alla nostra città o per altri motivi. Andate a vedervi questo sito, www.cortona.fr. Come potete vedere si tratta di un gruppo punk (con venature combat rock) francese che si chiama proprio "Cortona". Dal sito potete arrivare facilmente anche allo spazio myspace del gruppo in cui potete ascoltare quattro dei loro cavalli di battaglia. Da chiarire se la band conosca Cortona...dilemma che cercheremo di dissipare con una mail...se arriveranno risposte vi faremo sapere
2) Interessante invece per tutti i musicanti locali il fatto che, nonostante la scomparsa (prematura) di Arezzo Wave, ci sia ancora spazio per i gruppi giovanili nella nuova "Italia Wave" che andrà in onda agli inizi di Luglio nella nuova location di Firenze. Consiglio quindi a tutti i gruppettari locali di provare a partecipare al contest. Finire a suonare a Italia Wave sarebbe un bel successo. Il link per tutti i dettagli su come iscriversi è questo: http://www.arezzowave.com/festival/notizie.php?ID=3340
3) Infine credo vada messa in luce l'attività di produttore musicale che in questi ultimi mesi sta portando avanti alla grande il buon vecchio guitar-hero locale Riga. Il leader dei Fear Traders ha infatti prodotto molte band nel suo studio sito nelle desolate e misteriose lande della Val di Pierle. L'attrezzatura è superprofessionale e il manico non manca e per quanto riguarda i costi parecchia gente mi ha assicurato che sono assolutamente competitivi. Quindi, anche qui, se qualcuno dei musichieri locali c'avesse da registrare un demo credo che il Riga sia la soluzione giusta. Intanto assaporatevi, come da segnalazione di un lettore, uno dei tanti gruppi recentemente prodotti da Riga, gli umbri Human Cluster, http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=66706293
nelle cui fila milita anche l'attuale drummer dei Traders Luca Paparelli. Una botta notevole di energia...

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24.1.07

ROCK IN TERONTOLA BY TOPPO

Passo oggi la parola direttamente al Toppo, epico drummer del Riccio che ci relazionerà con la sua immancabile sapienza sulla storia della scena musicale terontolese dalla fine degli anni 90 ad oggi. Un argomento di cui so pochissimo, ma che è di estrema importanza visto che da quelle lande oscure sono venuti fuori gruppi validissimi come Nerv, Fas ecc ecc. Buona lettura....e Grande Toppo, voto (almeno stavolta) 7 +
La storia della musica rock di Terontola segue varie vicende intrecciate, ma cercherò di renderla più chiara possibile.
L’11/08/1999, giorno dell’eclisse solare, cinque ragazzi accompagnati come sempre da grandi sogni, si riuniscono per formare una band e seguire gli esempi cortonesi. La band, “Eclisse”, così chiamata proprio in onore dell’eclissi solare che aveva aperto la loro avventura, era costituita da Alessio Giulianini chitarra, Simone Fiani chitarra, Matteo Sartini basso, Davide Taddei voce, Roberto Mancioppi batteria. Il rock faceva da padrone nella sala prove, anche se lo scopo principale era quello di seguire le orme più dure già sperimentate dai Fear Traders.
Dopo quasi un anno di collaborazione e tre o quattro live in in giro per le feste e locali di Terontola e dintorni, Alessio Giulianini decise di lasciare il gruppo per motivi di lavoro. Pochi tempo dopo arrivò il grande Alessandro Meli, meglio conosciuto come Ciuppe (o Ghiacciolo, ndr) e il livello qualitativo della band, che già aveva cambiato il nome in “Daggers”, si elevò notevolmente.
Il secondo a lasciare i “Daggers” fu Simone Fiani, a causa di alcune incompatibilità in relazione ai gusti musicali. Fiani venne sostituito da Raffaele Martini, detto Ugacci, e la band prese completamente un’altra strada, passando dal rock al thrash-metal. Poco tempo dopo anche il cantante Davide Taddei decise di abbandonare l’avventura.
Il sostituto del cantante fu difficile da trovare e quindi Matteo Sartini aggiunse un altro strumento al basso... le sue corde vocali. L’esperimento ebbe i suoi effetti positivi viste le notevoli doti di Matteo sia al basso che come cantante, l’intesa del gruppo era perfetta, così nacquero i “Nerv”, nome tedesco che significa “nervo, nervatura”. Nel novembre 2004 i Nerv entrarono in sala di registrazione terminando il lavoro l’anno successivo, il primo demo “Self domination” composto da 5 pezzi ed una traccia fantasma.
Le cinque tracce portavano i nomi di Self domination, Nerv, Your sacrifice, Karmica sorrow, D.D. o meglio Dimebag Darrell, quest’ultima in onore del chitarrista dei Pantera ucciso brutalmente durante un concerto, più la traccia fantasma chiamata Happyless.
Purtroppo durante il lavoro nello studio di registrazione di Francesco Riganelli il quartetto decise di chiudere. Intanto Roberto Mancioppi, Toppo per il mondo, incontrò Marco Lorenzoni detto Pinco ed insieme fondarono i F.A.S. In breve ritornarono nel nuovo progetto Ciuppe ed Ugacci, e dopo aver provato invano un glorioso bassista, Emanuele Fiorenzoni, ci fu il ritorno di Matteo Sartini.

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21.1.07

LINK E CURIOSITA' MUSICALI IN PROVINCIA

In tempi di magra come questi, o semi-magra viste le ultime promettenti novità, può risultare interessante allargare le nostre vedute ad altri gruppi della nostra zona, non necessariamente cortonesi. Alla fine ci sono proposte interessanti, gruppi di buon livello o perlomeno ascoltabili, semi-nascosti fra le lande aretine, valdarnesi, casentinesi o tiberine.
Per prima cosa vi segnalo un link valoroso ad una sorta di banca dati sulla musica in provincia: http://www.provincia.arezzo.it/alo/creativita/ricerca2.asp?idcat=3&idsotto=13
E' sito di "Alò", in cui (oltre a tutti i pezzi del cd dei Dobra) si trovano anche le schede e gli mp3 di altre band aretine. Prima di tutto i gruppi estratti dalla compilation "Rock notes", risalente al 2001, dedicata alle band del Casentino. Un prodotto interessante che potrebbe essere riproposto oggi con qualche iniziativa pubblica (Comuni, Arci ecc.) anche per la Valdichiana. Personalmente non stimo molto le band della compilation, ma ascoltate e date la vostra opinione. Io salvo soltanto "Da un'arca sul mare" dei Terra Pasumena, una riproposizione di suoni alla De Andrè e l'inizio del brano dei Digitale Purpurea, band di cui conoscevo bene il chitarrista Simone Bruni e possedevo il mitivo demo "Farenheit 451".
Scorrendo fra le pagine troviamo i metalloni chianini Dark Woodoo più gli aretini Droogs, Fly Swatters, High Voltage, Jester, Nemesi's, Of glam noise, Random, Stomacache, The Sox, Turkish things, Ars Miseri, Cotangente. Anche qui dategli un ascolto, ne vale la pena, anche se il livello raramente raggiunge livelli prestigiosi e i brani sono tutti abbastanza datati.
Allo stesso link trovate anche gli stoner-grunge "The sleepers", http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=54444441, attivi da diversi anni con cui noi musicheri cortonesi litigavamo amabilmente ai tempi del guestbook sul sito dello Storyville.
Per il resto non dimentichiamoci che in provincia c'è un gruppo di ottimo livello come gli aretini Mantraturbato del grande Roccia (www.turbato.it) , davvero bravi; un gruppo di umoristi valdarnesi regolarmente bacchettati dai Dobra quando venivano a fare concerti insieme ai nostri eroi nella zona, i TeleSpallaBob (http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=85081550) e poi ci sono anche i Grido de Rua, alfieri dello Ska in cui milita attualmente anche il buon Dodi (http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=108986240)
E ancora come dimenticare i castiglionesi (più Dodi, ovviamente) The Gumo? Il link è http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendID=100544460
Insomma, c'è da divertirsi....ma prima di chiudere volevo lanciare un appello. Ricordate i mitici Belfast & Cardiff? I due mitici compagnoni aretini dell'hard anni settanta che tanto ci hanno entusiasmato coi loro live...prima col nome The Belfast&Cardiff Rock Band, poi col nome Love Guns...dove sono finiti? Chiunque abbia un contatto con questi tizi li chiami e gli segnali il nostro blog...la loro presenza è NECESSARIA!!!

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19.1.07

THE X FACTOR

No ragazzi tranquilli, qui non ci sono gli Iron Maiden e soprattutto non c'è il loffio Blaze "ugola moscia" Bailey. C'è invece un cantante coi controcazzi, giovane e ancora un po' acerbo, ma che nel suo destino trova scritto a chiare lettere che non potrà mai e poi mai passare inosservato, neanche se ci si metterà d'impegno.
E' il donnaiolo Gallinels, vero e proprio Chris Cornell de noantri, scoperto dal nulla dell'enoteca e adesso voce del grandioso gruppo ancora senza nome che sta iniziando a bollire ad altissime temperature nel pentolone del Riccio. Incognita risolta con uno ed un solo risultato: un 9 con segno positivo
I suoi compagni di viaggio sono una garanzia: si tratta di tre ex Fas con anni di esperienza alle spalle e qualità indubbie. Il concreto Ugacci, l'integerrimo Mateo e lo schiacchiasassi Toppo, un drummer che punta sulla regolarità di rendimento visto che il suo voto, si sa, è sempre e comunque 7-
Sono appena tornato da una session di questo quartetto che definirei illuminante: il mio animo infatti s'è riacceso e sono tornati a splendere vecchi ardori ungarettiani. I quattro del Riccio, anche se il repertorio è risicato visto che son partiti si e no quattro mesi fa e per tre di loro c'è ancora da metabolizzare la fine dei FAS, hanno l'approccio giusto, quello che dai Mens Insana in poi ha sempre reso la musica locale vincente, hanno la potenza, la compattezza, le idee.
Da segnalare, a parte alcune cover spettacolari (una su tutte Like a Stone degli Audioslave, sicuramente il gruppo che influenza maggiormente la band), anche due pezzi autoprodotti davvero non indifferenti e anzi quasi gloriosi che risentiremo di sicuro in futuro riecheggiare nei locali della Chiana, provvisoriamente intitolati Corri coniglio corri e Irrazionale.
Veramente una band molto molto promettente che finalmente ci restituisce entusiasmo e speranza, voglia di guardare più al futuro che al passato.
I tre mesi di assenza di Mateo, che se ne andrà a Malta per motivi imprecisati, di sicuro non peseranno più di tanto e anzi all'inizio dell'estate 2007 è probabile che la band sarà al 100% della forma pronta a piazzare qualche grintosissimo live.
Avanti tutta raga, il mondo ha bisogno di voi.
P.S. Toppo...visto che mi hai mandato delle foto orrende ti abbasso il voto a 7 - -

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16.1.07

CHE FINE HANNO FATTO?

Lancio da oggi il "Chi l'ha visto" per alcuni grandi (o meno grandi) gruppi e musicisti della zona che nel passato recente ci allietarono col loro sound, ma adesso non si sa dove siano andati a finire. Ecco alcuni dei nomi, invito ovviamente chiunque voglia lanciare un "chi l'ha visto" a farsi avanti con una mail o nei commenti
Faretra: Pessimi coveristi di Camucia e dintorni, attivi dalla fine degli anni novanta fino a poco tempo fa. Con loro per un po' di tempo militò anche il mercenario Dodi. Memorabile la loro esibizione di spalla ai Planet Funk in Piazza Grande ad Arezzo, in occasione della festa di capodanno del 2004 (mi pare) e una sequela infinita di esibizioni al "3 soldi" di Foiano. Che fine hanno fatto? Suonano ancora?
Taubatò (o Taobatò): Band proveniente da Castiglion Fiorentino, attiva nella seconda parte degli anni novanta. A quell'epoca erano un gruppo funky-rock e nelle fila c'erano l'ottimo Gum e l'epico Manuel. Poi la metamorfosi in qualcosa di più "indie" e alcune esibizioni fino almeno al 2001 (Cortona Music Day, in piazza Signorelli). In quella line up figurava il leggendario bassista Rob Tiezz. A quei tempi dicevano che stavano registrando un demo. Dove sono finiti?
Black Orchid: Supermetalloni giovincelli della Chiana, presenti sulla scena locale nei primi anni del nuovo millennio. Grintosi e molto bravi tecnicamente, guidati dal bravissimo leader Bosis (chitarra e voce) e impreziositi dalla presenza di un batterista brasileiro che era un vero schiacciasassi. Fecero alcuni live nel 2002-2003, ma poi di loro si sono perse le tracce.
Lello's children blues band: Imperiosa formazione blues-rock in cui militavano miti del calibro di Presentins (chitarra), Fant Hooz (batteria) e il già citato Rob Tiezz. Attivi negli anni novanta, ricordiamo un'epica prova alla Festa di Liberazione a San Lorenzo nel 1995 circa. Dove sono finiti?
Pane Cunk Superblues: Ignoti blues men di Foiano e dintorni, presenti sulla scena della casina di San Lorenzo nel 2002-2003 e dintorni. Ricordiamo un live a Capezzine, nel quale si fece notare il cantante, un ottimo sosia di Paul Weller. Poi, anche per loro, l'oblio. Dove sono???
Mexico 2112: Coveristi della chiana, sottoprodotto dei già citati Faretra. Anche loro attivi fra il 2000 e il 2002. Nella formazione il drummer Blondie (detto anche Bills) e la tastierista Carolina de San Lorenzo. Scomparsi improvvisamente forse a causa di un rito voodoo ai loro danni praticato con delle loro foto dai nascenti Dobra
Sesto senso: Altri sotto-Faretra attivi intorno al 2003, con una discreta cantante, il già citato Bills alla batteria e il mitico tastierista Frederick. Fra le mani abbiamo solo un loro demo e il ricordo di un live alla Fratticciola. Ma dove cavolo sono finiti anche loro??
VSS: Acronimo di "volo senza speranza". Un nome, un destino. La band infatti, formata (fra gli altri) da l'ex Traders Beret e l'ex Watervoid Sebbà e una donna alle tastiere, ha avuto vita breve intorno al 2002, poi i musicisti sono scomparsi nel nulla. Dove???

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12.1.07

LE FOTO DELLA ROBB'S

Bene ragazzi... dopo una lunga attesa ecco le foto della Robbertone's feccia!!! Ringraziamo ovviamente l'amica ed ex compagna di classe al liceo che ce le ha fornite. Alcune sono un po' buie, ma va bene lo stesso. Buona visione...

Foto 1: band durante le prove pomeridiane del live a Monsigliolo (13 Aprile 1996) Da sinistra a destra Geme, Rob, Pitos', Millons (seduto), Hesse (seduto), Appa (alla batteria) e Lupo (seduto)

Foto 2: durante il live Appa in azione alla batteria incitato da Lupo, più a destra una compagna di classe di Lupo e il grande John Stuart Mill


Foto 3: Rob "al trucco" poco prima del live al Teatro Signorelli del 15/6/1996


Foto 4: La band on stage al Teatro Signorelli, 15 Giugno 1996. Si riconoscono Rob, Appa, Geme e Cello

Foto 5: ancora la Robb's sul palco del Signorelli

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9.1.07

LE VERE ORIGINI DELLA NEW WAVE

Nelle nostre ricostruzioni storiche delle origini della "New Wave" cortonese siamo soliti far partire tutto dai primi mesi del 1995, quando un embrione dei Mens Insana, parallelamente al grande D.C. Robbertone, iniziarono a progettare la costituzione di alcuni gruppi musicali.
Per essere più precisi però occorre scavare ancora indietro nel tempo, trovando dei "precedenti" che hanno giocato un ruolo fondamentale nella nascita della new wave.
La New Wave infatti era in gestazione da molto prima, almeno dal 1990, quando i giovani virgulti cortonesi che più tardi avrebbero formato le principali band ebbero un primo contatto col leggendario gruppo dei "Liquido", band hard-core che regnò sovrana a Cortona in quel periodo.
Da questo contatto, dovuto anche a motivi di parentela diretta, seguì la nascita di alcune scalcagnate band che di fatto cercavano di emulare i Liquido. Una tappa fondamentale fu il live dei Liquido in Piazzetta della Seta, nel settembre 1991, ma di questo e altro (ossia dei Liquido e della scalcagnate band emulatorie sopra citate) parleremo in futuro.
Una tappa fondamentale fu poi il mitico live dei "Braccobaldo bau" nel Giugno 1993 al Teatro Signorelli, in occasione della festa di fine anno scolastico del Liceo Classico. Questo gruppo era di fatto una tarda prosecuzione dei Liquido che si erano sciolti alcuni mesi prima, ma suscitò nelle menti dei futuri new-wavers, che frequentavano a quel tempo il primo anno delle superiori, un fascino immenso.
Ecco allora che da lì partirono le prime idee per costituire qualcosa. Fu così che nel Giugno del 1994, sempre in occasione della festa al Teatro, per la prima volta i futuri new wavers salirono sul palco, anche se in forma molto diversa da come sarebbe stato successivamente.
Fu infatti costituito un gruppo hip-hop, i 2K Posse, che cantava "Curre curre guagjò" dei 99 posse su una base pre-registrata (la cui realizzazione era stata commissionata a Buddha). Promotore massimo dell'operazione era stato Fusible, grande personaggio locale con velleità di rapper, profondo conoscitore della scena hip-hop americana e dei suoi emuli italiani. Fusible raccolse con sè altri tre vocalist: Hesse (proprio lui, ex eroe della Margherita d'oro e futura ugola rovente dei Mens Insana), Appa (il futuro batterista degli Insana) e Lampronts (uno strano tizio anarcoide proveniente da Firenze).
I cinque si dividevano l'interpretazione del pezzo ed erano accompagnati da un coro stile Zecchino d'oro che cantava il ritornello, composto da moltissimi personaggi fra cui Lupo e D.C. Robbertone.
La prestazione fu ottima (leggendario soprattutto Hesse col suo perfetto slang napoletano) e il live entrò nella storia soprattutto per le coreografie. Per un attimo il palco del Signorelli si trasformò nel Bronx, con motorini che sgommavano, fumogeni e vari balordi che vagavano on stage con look a metà fra il rapper e il delinquente di strada. Fra essi ricordiamo Pops (detto anche Berts), el Lomba, il glorioso Bono, l'epico Bonone (fratello di Bono), Culozzo e altri miti.
Un'impesa epica che di fattò lanciò l'idea della new wave che si sarebbe concretizzata, in forme molto diverse e più rockeggianti, un anno dopo.

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4.1.07

RETROSPETTIVE: ROBBERTONE'S FECCIA (parte quarta)

Ed eccoci finalmente all'ultima parte della biografia della grandiosa Robbertone's feccia. Scusate l'attesa, ma mi sono dovuto attivare in ricerche storiografiche per nulla semplici.

Eravamo arrivati alla primavera del 1997. La Robb's era rimasta inattiva per quasi un anno e nel frattempo la situazione era sfuggita dalle mani del grande Rob che era riuscito a tenere accanto a sè il solo Geme, perdendo sia Pitos' (dopo la lite nella sacrestia di San Filippo), che Appa (ormai impegnato a tempo pieno con Riga), che Cello (membro dei coveristi GYNS). Ma nonostante questo le velleità di Rob non si erano spente e il nuovo appuntamento con la festa di fine anno scolastico al Teatro Signorelli, organizzata dai ragazzi del liceo classico, fornì l'occasione per progettare un grande rientro.
Ecco allora che Rob raccolse nuovamente alcuni musicisti con l'intento di suonare "Una canzone per te", pezzo di Vasco che era tornato famoso grazie ai film di Pieraccioni.
Rob reclutò oltre a Geme anche Appa e Riga, nell'inedito ruolo di bassista.
Ci furono alcuni giorni di prove in una stalla con tanto di capra nei pressi di Mercatale, funestati purtroppo da problemi tecnici, mancanza di attrezzatura e molto nervosismo. D'altra parte Appa e Riga erano ormai impegnati a tempo pieno con gli Hell Fire, antenati dei Fear Traders, e avevano poco tempo da dedicare a Rob.
Nonostante questo la band era pronta per salire sul palco del Signorelli, il 9 Giugno del 1997 col nuovo nome "Robb's fex".
A rovinare la festa al grande Rob ci pensarono però le "bananine", ossia un gruppetto di ragazzette dall'eterno aspetto infantile incaricate di organizzare la festa. Mentre l'anno prima l'organizzazione era stata curata da Rob stesso e dai suoi coetanei, tutti più o meno impegnati nei gruppi rock locali, questa volta toccava a quelle ragazze che avevano poco a che spartire con la musica e avevano affiancato alle band molte altre esibizioni.
Per il rock quindi c'era meno spazio e i gruppi erano troppi. La mattinata al Teatro fu lunga e nervosa. I tempi si allungarono e gli altri gruppi saliti sul palco (Mens Insana, Broken Glass ed Hell Fire) subirono dei tagli, andando su tutte le furie.
Rob fu addirittura cancellato dal cartellone. L'incredibile decisione provocò una vera e propria rissa nel backstage, con i rocker locali solidali con Rob che se la presero con le "bananine" spaccando mezzo teatro e seminando il panico dietro le quinte.
Apice della protesta fu il finale del live dei Mens Insana, con decine di persone sul palco a pogare senza freni e il grintoso vocalist Hesse che urlò la leggendaria frase "Ringraziamo i bastardi che hanno organizzato questa manifestazione, bastardi!!!!!"
Per Rob però la delusione fu troppo forte e da allora il grande "D.C." decise di abbandonare la musica.... un triste epitaffio per un grandissimo e intramontabile mito della musica locale.

P.S. Mi sto attivando per recuperare alcune storiche foto della Robb's. Restate in contatto, ne vedrete delle belle!!!

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IL GRINTOSO HESSE SUONA LA CARICA

Dichiarazioni scottanti del grintoso (e glorioso) vocalist ex Dobra, Mens Insana, Piccosso e Scream Hesse. Un uomo un mito, che però ai nostri microfoni da ormai per spacciati i Dobra, con buona pace dei tanti fans che in questo blog avevano lanciato l'appello per un grande ritorno. Proprio il buon Hesse, che fra tutti gli ex componenti della band pareva quello ancora più attaccato alla speranza di riformare la band, si sbottona apertamente:
"Sono commosso dai complimenti ai Dobra e dalle speranze riposte su di me per la reunion, cosa impossibile!"
Ma il grande Hesse dice anche dell'altro, e sono parole molto confortanti per i fans della musica locale:
"Prometto che comunque qualcosa si muoverà nel 2007, ho tanta voglia ancora di cantare e di gente in gamba in giro ce ne sta molta: certo non ci sarà la reunion dei Dobra che ormai sono morti e sepolti, ma qualcosa ci inventeremo e sarà sicuramente qualcosa che non passerà inosservato, conoscendoci"
Quindi si prevede un rientro sulla scena, con nuovi progetti, in modo da porre fine al "pensionamento anticipato" nel quale ormai tutti gli ex-Dobra (escluso Dodi) sono piombati da alcuni mesi. La spalla ideale per questi nuovi progetti, a quanto dice Hesse, è il suo storico alter-ego Lupo:
"Con il Lupo ci siamo ripromessi di inventarci qualcosa, ma ancora è presto per dire cosa, sicuramente niente più cover e solo musica nostra"
Chiamato in causa il buon Lupo, che sarei io, conferma l'ipotesi di collaborazione:
"Personalmente sto molto bene anche senza musica, ma se dovesse venir fuori un'idea interessante, con musicisti validi, non avrei problemi a rientrare in pista. Chiaramente se in mezzo a questa nuova idea ci fosse Hesse ne sarei molto contento"
Tra il dire e il fare però, come dice l'adagio, c'è di mezzo il mare e per ora nulla di concreto è stato fatto. Nei mesi passati si era vociferato addirittura di una presunta ricostituzione dei Mens Insana (non si sa bene con quale formazione), ma la cosa è stata subito smentita dai diretti interessati. E' chiaro quindi che se qualcosa nascerà sarà qualcosa di completamente nuovo. I musicisti liberi però ora come ora sono parecchi, viste le tristi vicende del 2006 e c'è pure bisogno, tanto per "fare morale" che qualche nome importante salga in cattedra ridando linfa vitale all'ambiente cortonese. Lo spazio per agire c'è. Auguriamoci che dai vecchi leoni della scena cortonese possa venir fuori qualcosa di importante in tempi brevi....

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2.1.07

TOPPOF THE POPS

Ecco che anche il grande opionista (nonchè ex drummer dei FAS) Toppo dice la sua sul live della Dodi Band. Un altro commento che per la sua qualità decido di premiare con un post. Per la serie inizia un nuovo anno, parliamo di quel che abbiamo tra le mani con l'occhio rivolto al futuro.

Pur non condividendo affatto la scelta, mi sento di fare i complimenti a Dodi, grandissimo uomo da palco, straordinario arrangiatore.Il concerto è stato sicuramente piacevole, ma ci sono state intenzioni che a me non sono piaciute (vedi la cover di "le cicale" per l'amor dde DDio!). Inoltre viste le potenzialità della band eviterei di gettarmi a "capofitto" in cover impossibili (anche se piacevoli). Credo che la musica si debba fare e non rifare, con il grande rispetto che ho per Dodi ed il suo lavoro. Nel complesso 7-!

Mi associo alle parole del buon Toppo. In effetti, pur non avendo visto il live, credo di poter dire la mia su questa nuova band.
Indubbiamente è un progetto molto interessante tirato avanti da un personaggio unico che oltre ad avere indubbie doti di front man, per troppi anni rimaste celate dietro i tamburi della gloriosa batteria Pearl, è anche un bravissimo musicista e grande arrangiatore.
Però non mi piace l'idea di fare cover, per quanto esse possano essere rifatte alla grande, con uno stile non certo da piano bar o da cover band di serie Z. E' chiaro che così facendo ci si garantisce un pubblico maggiore e più affezionato, perchè è sempre più difficile farsi strada e piacere alla gente suonando solo propri pezzi. Però proprio le cover credo abbiano suonato il requiem ai Dobra, garantendo loro una fama maggiore, ma decretandone la fine come gruppo. Poteva andare bene farne qualcuna, ma ben presto il progettare cover, spesso di bassissimo livello (ricordo il gioc-à-jouer e il valzer del moscerino, tanto per dirne un paio...), è diventato l'unico obbiettivo del gruppo, che ha lasciato da parte le proprie composizioni auto-uccidendosi sul piano creativo. Morta la creatività sono arrivati tanti bei concerti pieni di gente, ma l'entusiasmo si è velocemente spento e alla fine il gruppo si è sciolto.
Mi auguro quindi che Dodi non ripeta gli errori del passato e vada avanti con la sua creatività, non perdendo mai di vista che solo facendo pezzi propri (abbinandoli con qualche cover, e sottolineo qualche) si è musicisti. In altro modo si diventa dei cabarettisti con poco futuro.

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