PALINGENESIS: DEHUMANIZATION (Recensione)
Fare Heavy-Metal, ma senza le solite croci rovesciate. Anzi, slegandosi dagli abusatissimi clichès e piazzando in copertina una bomba termonucleare, simbolo di potenza esplosiva e capacità distruttive uniche. E’ la lezione che ci viene dal demo dei Palingenesis, giovanissima band nostrana con cui sono venuto in contatto grazie ad una serie di favorevoli casualità internettiane.
Il demo si chiama "Dehumanization" e alla bomba della cover abbina cinque pezzi di impatto notevole. Trash metal, o forse death, ma senza particolari scopiazzature, cercando qualcosa di nuovo all’interno di un panorama musicale che ripropone in buona parte le stesse cose sentite 20 anni fa.
Tre i componenti, tutti molto giovani ma già con buone doti tecniche: il cantante Federico Petti, un tizio che invece di fare growl preferisce usare la sua voce, ricca di sfumature e assolutamente non banale, il buon chitarrista Doich, sestinato quanto basta per non sfigurare e il rullo compressore Deadyet alla batteria.
Forse non ci crederete, ma l’originalità è la dote migliore della band, in un ambito in cui anche pronunciare questa parola può essere pericoloso. Le strutture dei pezzi sono abbastanza complesse, ma viene ampiamente preservata l’immediatezza, con chorus validi e un approcco molto fresco anche nelle parti tecnicamente più intricate. La produzione, curata da R.Lanzi (XES Studios), è più che dignitosa.
Warhead apre le danze come una scarica di mitra, tre minuti tiratissimi che fanno da preludio alla bella Hamburger Hill, brano notevole che parte con un arpeggio curioso e si evolve poi in una nuova frenetica corsa contro il tempo, mitigata soltanto da un ritornello rallentato molto valido. World of fear si apre con un riff mastodontico e una fiammata di batteria in doppia cassa: in pratica l’abc del metal. Segue Pandemonium che senza dubbio è il miglior brano del demo, ben strutturato e suonato alla grandissima, con Deadyet sugli scudi. A chiudere è Destruction is the queen, unico pezzo lungo in cui la band si permette il lusso di spaziare un po’ di più nella ricerca. Comunque un altro riff notevole e un’altra ottima dimostrazione di qualità.
I Palingenesis suonano insieme da neanche quattro mesi, ma stanno crescendo bene all’interno del centralissimo garage in via XXV Aprile a Camucia dal quale irradiano le loro pesantissime note a tutta la città. Fanno un genere di nicchia che automaticamente li limita, ma vanno comunque lodati. Bravi bravi bravi.
Un problema grave però c’è… l’assenza del bassista. In studio le parti di basso le ha suonate il chitarrista, ma un bassista va trovato a tutti i costi. Chi si volesse proporre può farlo chiamando il numero 3406290905. Allo stesso numero si può richiedere anche una copia di questo ottimo demo.
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