DODI'S BAND: POTENZA, SUDORE, LACRIME E....LIMITI
Non c'è che dire: Dodi è un grande musicista, probabilmente il più grande, almeno per quanto riguarda la generazione più recente di musicisti cortonesi. Tira fuori note decenti da qualsiasi oggetto gli passi fra le mani (non solo la batteria o la chitarra!) e ci sa fare, eccome se ci sa fare!!! Ne abbiamo avuto riprova nel suo show di domenica sera al Lions': pienone, pubblico in delirio e lui a snocciolare una dietro l'altra, con grintosissimo approccio da punk dei tempi d'oro, una sfilza di cover quanto mai possenti e travolgenti. Un'orgia di sano egocentrismo, humour made in Chiana, musica suonata con cuore, passione e potenza, tanta, tanta davvero.
La Dodi's band, ovvero il Dodi accompagnato da due bravissime quanto impalpabili spalle, è qualcosa di molto interessante e significativo e non va per nulla snobbato. C'è classe, c'è stile, c'è sincerità in quello che viene proposto. Il limite però c'è, ed è quello di aver portato all'esasperazione, con risultati comunque eccellenti, il concetto di musica secondo i Dobra degli ultimi tempi prima dello scioglimento: ovvero fisicità, istinto, ironia e cover realizzate sapientemente per strizzare l'occhio al pubblico meno "colto".
Ma il Dodi è fatto così: dopo dodici anni di musica ha voglia di prendersi i suoi applausi, quelli strameritati che non ha avuto forse in altre fasi della carriera, quando era probabilmente un musicista meno completo e quadrato, ma aveva ancora il coraggio di dire la propria, scrivendo roba propria. Non ho nulla da rimproverargli, davvero, e anzi gli faccio i più sinceri complimenti.
Unico appunto e unico limite quello che ho appena detto: la Dodi's band ci piace e ci diverte, ci commuove pure (per esempio quando il suo leader ha dedicato "What a wonderful world", facendo piangere anche noi), ma non scrive pezzi propri e ciò ne blocca lo sviluppo rendendola, in prospettiva futura, poco più che la versione "da ricchi" della ben nota Ballantine's band.
Ben vengano comunque serate di questo tipo, col Lions' strapieno e tutti i musicanti e non musicanti locali riuniti, giunti nel locale sulla spinta del grande e irrefrenabile amore per la musica.
Musica che a Cortona, fortunatamente, è viva e vegeta e ha nel Dodi, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, l'alfiere più rappresentativo
La Dodi's band, ovvero il Dodi accompagnato da due bravissime quanto impalpabili spalle, è qualcosa di molto interessante e significativo e non va per nulla snobbato. C'è classe, c'è stile, c'è sincerità in quello che viene proposto. Il limite però c'è, ed è quello di aver portato all'esasperazione, con risultati comunque eccellenti, il concetto di musica secondo i Dobra degli ultimi tempi prima dello scioglimento: ovvero fisicità, istinto, ironia e cover realizzate sapientemente per strizzare l'occhio al pubblico meno "colto".
Ma il Dodi è fatto così: dopo dodici anni di musica ha voglia di prendersi i suoi applausi, quelli strameritati che non ha avuto forse in altre fasi della carriera, quando era probabilmente un musicista meno completo e quadrato, ma aveva ancora il coraggio di dire la propria, scrivendo roba propria. Non ho nulla da rimproverargli, davvero, e anzi gli faccio i più sinceri complimenti.
Unico appunto e unico limite quello che ho appena detto: la Dodi's band ci piace e ci diverte, ci commuove pure (per esempio quando il suo leader ha dedicato "What a wonderful world", facendo piangere anche noi), ma non scrive pezzi propri e ciò ne blocca lo sviluppo rendendola, in prospettiva futura, poco più che la versione "da ricchi" della ben nota Ballantine's band.
Ben vengano comunque serate di questo tipo, col Lions' strapieno e tutti i musicanti e non musicanti locali riuniti, giunti nel locale sulla spinta del grande e irrefrenabile amore per la musica.
Musica che a Cortona, fortunatamente, è viva e vegeta e ha nel Dodi, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, l'alfiere più rappresentativo
10 Comments:
è esattamente andata così!
bene Lups, ma soprattutto bene Dodi!
grazie a tutti per la massiccia affluenza al lion's,e grazie al nostro caro lupo per la pubblicità.
dodi
La Dodi's Band la voglio al matrimonio di mia figghia!
Ciao ragazzi sono la Seeme, purtroppo non sono potuta venire al concerto di Dodi perché il treno che tornava da Roma era in ritardo e sono arrivato solo alla fine dell'ultima nota dell'ultima canzone...E devo dire che mi è piaciuta un sacco... Ma che nota era?
Ciao. Mi imbatto oggi per la prima volta su questo blog dedicato alla musica cortonese, della quale fino ad oggi conoscevo soltanto (solo per mia ignoranza) FAS e Fear Traders. Complimenti a chi lo sto portando avanti.
Vorrei spendere due parole su una differenza di toni che ho notato negli ultimi due interventi. Sono stati spesi fiumi di inchiostro per una cover band e nemmeno una parola di commento sui Fear Traders che, da quanto ne so, stanno pian piano tornando a galla, dopo le ultime vicende con Modor. Ora, senza nulla togliere alla cover band in questione, alla sua proposta che mi pare sia abbastanza inconsueta ma originale ed al talento dei musicisti che ne fanno parte, preferirei andarci piano con quel "Musica che a Cortona ha nel Dodi l'alfiere più rappresentativo". Non dimentichiamoci infatti che se c'è una band che più di tutte si è impegnata nell'esportare la musica cortonese nella penisola questa è stata proprio quella del Riga e dell'Anto. Traguardi come l'esibizione con Eldritch e Novembre al Roccolo Fest, miglior gruppo del Take Off Contest per i lettori di True-Metal (forse il più importante portale metal italiano), concerti a Prato, Bergamo, Perugia ecc. ed essere a un passo così dall'andare all'Agglutination Festival penso che non siano stati da tutti. Non dimentichiamoci poi dell'attività collaterale del Riga come produttore, nella quale pare si stia contraddistinguendo sia per la professionalità che per la qualità del prodotto che sa offrire. Tant'è vero che mò si fa la fila per andare a registrare al suo studio. Quindi, supportate pure la musica cortonese nascente, ma non dimenticatevi nemmeno di quanto è già stato fatto (e non parliamo di bruscolini) fin'adesso da altri...
Nessuno nega su questo blog le infinite qualità dei Traders e del loro leader Riga, più volte da me messe in luce su molti post.
Ho definito Dodi "l'alfiere più rappresentativo" non per stilare classifiche, ma solo perchè lo ritengo senza nulla togliere agli altri il personaggio più carismatico di tutto l'ambiente, quello con le doti maggiori e quello che finora è riuscito a fare le cose più belle.
Tutto questo senza nulla togliere agli altri, che sono bravissimi e godono della mia massima considerazione
Sottolineo l'ultimo intervento del Lupo
Sono stato io l'ingrato....lupo sono io l'alfiere più rappresentativo della musica cortonese, comunque un plauso a Dodi che è un pò il migliore dei miei adepti!!!
P.S. puoi pubblicizzare nei tuoi blogs la mia esibizone canora durante la processione del venerdì santo?
Il #1 sono io!
scendiamo ai materassi!
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